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Iler Melioli: Geo-metrica-mente

a cura di Elena Giampietri

1 giugno – 14 luglio 2013
Palazzo dei Principi

via Cavour, 7 – Correggio (RE)

Inaugurazione: sabato 2 giugno ore 17

Orari di apertura
sabato 15.30 – 18.30 e domenica 10.00 – 12.30 e 15.30 – 18.30

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Locandina
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Il catalogo della mostra
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Novanta artisti per una bandiera

Reggio Emilia – Chiostri di San Domenico
dal 17 marzo al 25 aprile 2013

Una mostra per il nuovo Ospedale della Donna e del bambino di Reggio Emilia

Un grande progetto d’arte e una straordinaria operazione di solidarietà sono in programma ai Chiostri di San Domenico di Reggio Emilia, dal 17 marzo al 25 aprile 2013.

Si tratta della mostra “Novanta artisti per una bandiera”, promossa dall’Associazione “CuraRE Onlus” presieduta da Deanna Ferretti Veroni.

L’iniziativa, oltre a presentare le opere di novanta artisti contemporanei, italiani e internazionali, che si sono confrontati sul tema della bandiera italiana, racchiude un obiettivo dal grande valore: costruire a Reggio Emilia un Ospedale della Donna e del Bambino.

Il nuovo edificio, sito all’interno dell’Ospedale Santa Maria Nuova, avrà come obiettivo la tutela della salute della donna, della gestante, della coppia, del neonato e del bambino, e si caratterizzerà come luogo accogliente e familiare, corredato dalle più moderne tecnologie e competenze, associate a caratteristiche che permettano le migliori modalità di care. I 12.500 metri quadrati totali, distribuiti in 5 piani (uno di questi interrato), ospiteranno le strutture di Pediatria, Ginecologia, Ostetricia, Procreazione Medicalmente Assistita, Neonatologia, Blocco Operatorio, Neuropsichiatria Infantile.

L’esposizione si apre il 17 marzo, lo stesso giorno in cui, nel 1861, si decretò l’unificazione dell’Italia, proclamando il Regno d’Italia.

I 90 artisti coinvolti non hanno genericamente donato una loro opera a beneficio dell’iniziativa, ma si sono impegnati per realizzarne una partendo da una particolare bandiera, scelta tra quelle, donate dal Comune di Reggio Emilia, che nel 2011 furono esposte nella città del Tricolore in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Si tratta delle bandiere legate al sorgere dell’idea dell’Unità d’Italia: il tricolore adottato il 7 gennaio 1797 proprio a Reggio Emilia; quelle dell’età giacobina e napoleonica; le bandiere dei moti e delle insurrezioni popolari durante il Risorgimento; quelle degli stati preunitari; le bandiere dell’Unità e del Regno d’Italia; le varie versioni di bandiera adottate della Repubblica, per finire con quelle utilizzate, anche di recente, per obiettivi di grande valore sociale ed etico.

Diverse sono state le modalità di creazione delle opere: alcuni artisti sono intervenuti sulla bandiera stessa o su una sua parte; altri ne hanno utilizzato frammenti per inserirli, attraverso il collage, nei loro lavori; altri ancora ne hanno creata una del tutto autonoma: la bandiera loro assegnata è diventata fonte diretta di ispirazione per i riferimenti di colori, scritte e forme disegnate.

L’intero progetto, dal coinvolgimento degli artisti, alla realizzazione della mostra e del catalogo che lo accompagna, è stato curato da Sandro Parmiggiani, critico e storico dell’arte, già direttore di Palazzo Magnani a Reggio Emilia.
L’esposizione è promossa dall’Associazione CuraRE Onlus in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, che ha donato le bandiere consegnate agli artisti e sosterrà l’esposizione ai Chiostri di San Domenico, e si avvale del patrocinio di Regione Emilia Romagna e della Provincia di Reggio Emilia
Le bandiere “adottate” dagli artisti sono quelle che furono esposte per un anno nelle vie della città all’interno della rassegna “Le strade della Bandiera”, inaugurata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 7 gennaio 2011 nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e realizzata in collaborazione con l’Unità tecnica di Missione per le Celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità nazionale, l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana e l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Dopo Reggio Emilia, l’obiettivo è di portare la mostra in altre città italiane, così che essa diventi emblematicamente il messaggero per il progetto dell’Ospedale della Donna e del Bambino e della nostra bandiera, simbolo dell’Unità d’Italia.
Successivamente, le opere saranno vendute per raccogliere fondi da destinare alla costruzione del futuro ospedale, con l’obiettivo tuttavia di preservare l’integrità della rassegna e farne una sorta di raccolta permanente.
Nel catalogo verranno riprodotte tutte le opere realizzate dai singoli artisti, i loro profili biografici e le bandiere, già esposte per il 150esimo, con le relative descrizioni storiche.
Si ringrazia per la collaborazione, Pause – Atelier dei Sapori, un progetto innovativo dedicato al cibo, presso il Centro Internazionale Loris Malaguzzi, e Il Consorzio Strada dei vini e dei sapori Colline di Scandiano e Canossa.

Elenco artisti:
Luca Alinari, Pat Andrea, Alberto Andreis, Assadour, Roberto Barni, Davide Benati, Gabriella Benedini, Domenico Bianchi, Alfonso Borghi, Danilo Bucchi, Enzo Cacciola, Giovanni Campus, Eugenio Carmi, Tommaso Cascella, Roberto Casiraghi, Bruno Ceccobelli, Bruno Chersicla, Andrea Chiesi, Pier Giorgio Colombara, Angelo Davoli, Sandro De Alexandris, Giuliano Della Casa, Enrico Della Torre, Lucio Del Pezzo, Fausto De Nisco, Marco Ferri, Ennio Finzi, Giosetta Fioroni, Laura Fiume, Attilio Forgioli, Antonio Freiles, Omar Galliani, Alessandro Gamba, Marco Gastini, Giorgio Griffa, Marco Grimaldi, Franco Guerzoni, Paolo Iacchetti, Marino Iotti, Emilio Isgrò, Riccardo Licata, Claudia Losi, Luigi Mainolfi, Elio Marchegiani, Mirco Marchelli, Umberto Mariani, Antonio Marras, Carlo Mastronardi, Iler Melioli, Giovanni Menada, Nino Migliori, Elisa Montessori, Pietro Mussini, Hidetoshi Nagasawa, Carlo Nangeroni, Giulia Napoleone, Gianfranco Notargiacomo, Nunzio, Claudio Olivieri, Tullio Pericoli, Lucia Pescador, Oscar Piattella, Pino Pinelli, Graziano Pompili, Concetto Pozzati, Mario Raciti, Bruno Raspanti, Jacopo Ricciardi, Leonardo Rosa, Ruggero Savinio, Antonio Seguí, Giovanni Sesia, Medhat Shafik, Tetsuro Shimizu, Aldo Spoldi, Mauro Staccioli, Tino Stefanoni, Guido Strazza, Ilario Tamassia, Nani Tedeschi, Wainer Vaccari, Valentino Vago, Walter Valentini, Paolo Valle, Wal, William Xerra, Gianfranco Zappettini.

CuraRE Onlus
www.curareonlus.it


Iler Melioli – Giardini pensili

A cura di Stefano Cortina

Dal 16 aprile all’11 maggio 2013
Inaugurazione: martedì 16 aprile ore 18.30

Associazione Culturale Renzo Cortina, via Mac Mahon 14/7, Milano

Iler Melioli (Reggio Emilia, 1949) rappresenta uno dei “ritorni” alla materia e alla castità delle forme chiamato Neo Geo. In reazione all’accentuato soggettivismo del neo-espressionismo, all’inizio degli anni ottanta risorge negli Stati Uniti e in Europa una nuova astrazione geometrica definita sin dalla metà del decennio Neo Geo (abbreviazione di neo geometric conceptualism), che comprende l’utilizzo di oggetti propri dell’immaginario quotidiano della cultura moderna, presentati tout court come opere d’arte di una bellezza senza tempo, o raffigurazioni geometriche giocate sull’accostamento di tonalità cromatiche o di effetti “optical” che donano alla superficie pittorica l’illusione di forme in rilievo, o la combinazione di tecniche, materiali e oggetti provenienti dalla contemporanea civiltà tecnologica e dai mezzi di comunicazione di massa. Con la pubblicazione AnniNovanta (ed. Mondadori), Renato Barilli storicizza la ricerca di Melioli nel quadro del neominimalismo accanto al gruppo della East Coast americana formato da Jeff Koons, Haim Steinbach e Peter Halley, oltre ad altri autorevoli esponenti europei quali Jonn Armleder, Günter Förg, Stefano Arienti e Sergio Fermariello.
[…] Il linguaggio visivo di Melioli attinge risorse dal calcolo numerico, dal mondo delle scienze fisiche e matematiche, evidenziando le correlazioni possibili tra sistemi concettuali e fenomeni naturali. (Renato Barilli)
I Giardini pensili di Melioli sono il risultato di un processo cognitivo e interpretativo dell’artista che indaga il rapporto tra mondo biologico e tecnologia, tra organico e inorganico. Melioli si fa interprete di una visione eidetica, dove nulla è lasciato al caso. Nell’arco dell’ultimo decennio la sua ricerca artistica comprende lo sviluppo di un linguaggio visivo strutturato su di una nuova geometria in grado di coniugare il quadro pittorico-bidimensionale a quello tridimensionale delle forme plastiche.

Catalogo in galleria con testo critico di Claudio Cerritelli, Cortina Arte Edizioni

In collaborazione con
YvonneArtecontemporanea

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Invito

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La mostra proseguirà fino all’11 maggio con i seguenti orari:
10.00-12.3 / 16.30-19.30
Chiuso domenica e lunedì mattina

Associazione Culturale Renzo Cortina

Via Mac Mahon 14/7
Milano
Tel: 0233607236
e-mail: artecortina@artecortina.it
www.cortinaarte.it


Grande Ondosauro

Sabato 31 marzo alle ore 18.30
presso la Loggia del Capitaniato in piazza dei Signori a Vicenza
Yvonneartecontemporanea inaugura

l’installazione dell’opera monumentale di Iler Melioli “Grande Ondosauro”

Conferenza dell’artista e presentazione del catalogo

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Invito
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La mostra personale di Iler Melioli da Yvonneartecontemporanea a Vicenza, presentata da Renato Barilli il 1° marzo 2012, prevede la collocazione di un’opera monumentale  dell’autore emiliano in uno spazio pubblico del centro storico di Vicenza. Il maestro ha suggerito come luogo elettivo in cui collocare l’opera, la Loggia del Capitaniato di Andrea Palladio. Uno spazio architettonico espressivo di una visione antropocentrica rinascimentale in cui inserire un grande ondosauro in acciaio inossidabile che misura cm780x200x80. L’ondosauro di Melioli delinea una grande curva di Gauss, una figura emblematica che bene rappresenta sul piano simbolico la cultura relativistica e postmoderna del nostro tempo. Due grandi modelli a confronto, uno rinascimentale e uno postmoderno, in un rapporto dialogico ricco di suggestioni .

Iler Melioli (Reggio Emilia, 1949) rappresenta uno dei ritorni alla materia e alla castità delle forme, chiamato New Geo. In reazione all’accentuato soggettivismo del neo-espressionismo, all’inizio degli anni ottanta risorge negli Stati Uniti e in Europa una nuova astrazione geometrica, che usa o adatta liberamente l’arte non figurativa di matrice concettuale, programmatica e assemblativa degli anni sessanta-settanta. Questa tendenza, che include artisti molto diversi per formazione e lavoro, acquista per la prima volta visibilità nel 1984 a Documenta 8 a Kassel. Definita sin dalla metà del decennio con il termine di Neo Geo (abbreviazione di neo geometric conceptualism), essa è caratterizzata da freddi e impersonali assemblaggi composti da reali prodotti commerciali e da oggetti propri dell’immaginario quotidiano della cultura moderna, presentati tout court come opere d’arte di una bellezza senza tempo.

Con la pubblicazione AnniNovanta (ed. Mondadori), Renato Barilli storicizza la ricerca di Melioli nel quadro del neominimalismo accanto al gruppo della East Coast americana formato da Jeff Koons, Haim Steimbach e Peter Halley,

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OrganicoInorganico (mostra personale)

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Per informazioni

YvonneArtecontemporanea
Contrà Porti, 21 – 36100 Vicenza
Tel. 393 9060790
email: info@yvonneartecontemporanea.com
www.yvonneartecontemporanea.com


OrganicoInorganico (mostra personale)

Mostra personale di Iler Melioli

/ YvonneArtecontemporanea /

Intervento critico in mostra e catalogo di Renato Barilli

Inaugurazione: giovedì 1 marzo 2012 ore 18.30 con introduzione alla mostra di Renato Barilli
Periodo: 1 marzo 2012 – 24 marzo 2012
Finissage: 22 marzo con conferenza Iler Melioli e presentazione del catalogo

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Giovedì 1° marzo alle ore 18.30 Yvonneartecontemporanea inaugura la mostra di Iler Melioli curata dalla galleria con intervento critico di Renato Barilli.
Sia negli spazi interni della galleria, sia nell’atrio del palazzo palladiano Porto-Festa l’artista installa la sua produzione più recente, dove si coglie l’essenza della sua ricerca nel legame cromo plastico tra disegno, pittura e scultura. Nella sua recente produzione non esiste alcuna cesura tra pittura, scultura e installazione; la stessa distribuzione dei segni e le campiture del colore che vediamo composte sulle tele, le ritroviamo inserite nelle sue Alberazioni, nei suoi assemblati in acciaio inossidabile.
Iler Melioli (Reggio Emilia, 1949) rappresenta uno dei ritorni alla materia e alla castità delle forme, chiamato Neo Geo. In reazione all’accentuato soggettivismo del neo-espressionismo, all’inizio degli anni ottanta risorge negli Stati Uniti e in Europa una nuova astrazione geometrica, che usa o adatta liberamente l’arte non figurativa di matrice concettuale, programmatica e assemblativa degli anni sessanta-settanta. Questa tendenza, che include artisti molto diversi per formazione e lavoro, acquista per la prima volta visibilità nel 1984 a Documenta 8 a Kassel. Definita sin dalla metà del decennio con il termine di Neo Geo (abbreviazione di neo geometric conceptualism), essa è caratterizzata da freddi e impersonali assemblaggi composti da reali prodotti commerciali e da oggetti propri dell’immaginario quotidiano della cultura moderna, presentati tout court come opere d’arte di una bellezza senza tempo; oppure da raffigurazioni geometriche giocate sull’accostamento di tonalità cromatiche o di effetti “optical”, che donano alla superficie pittorica l’illusione di forme in rilievo; dalla combinazione di tecniche, materiali e oggetti provenienti dalla contemporanea civiltà tecnologica e dai mezzi di comunicazione di massa. Minimo comune denominatore di questa ricerca formalmente eterogenea è l’appropriazione postmodernista di forme e linguaggi preesistenti della storia dell’arte, mutuati dalla colorfield painting, dal nuouveau réalism, dalla pop e optical art, dal minimalismo e dall’arte concettuale.
Con la pubblicazione AnniNovanta (ed. Mondadori), Renato Barilli storicizza la ricerca di Melioli nel quadro del neominimalismo accanto al gruppo della East Coast americana formato da Jeff Koons, Haim Steimbach e Peter Halley, oltre ad altri autorevoli esponenti europei quali John Armleder, Gunther Forg, Stefano Arienti e Umberto Cavenago.
Il linguaggio di Melioli attinge risorse dal calcolo numerico, dal mondo delle scienze fisiche e matematiche, evidenziando le correlazioni possibili tra sistemi concettuali e fenomeni naturali…(R. Barilli ) Durante questo ultimo decennio la ricerca di Melioli procede verso un’evoluzione della scultura oggettuale e comprende lo sviluppo di un linguaggio visivo strutturato su di una nuova geometria articolata per adattarsi al quadro pittorico-bidimensionale e a quello tridimensionale delle forme plastiche.
Iler Melioli è presente con diverse opere nell’esposizione permanente dei Musei Civici di Reggio Emilia e in numerose collezioni private. Hanno scritto di lui Dede Auregli, Renato Barilli, Claudio Cerritelli, Roberto Daolio, Valerio Dehò, Giorgio Di Genova, Edoardo Di Mauro, Luigi Meneghelli, Monica Miretti, Francesco Poli, Severo Sarduy.
Alle ore 18.30 la mostra sarà introdotta da una presentazione di Renato Barilli.

Per informazioni

Orari Galleria: martedì – sabato 15.30 – 19.30

YvonneArtecontemporanea
Contrà Porti, 21 – 36100 Vicenza
Tel. 393 9060790
email: info@yvonneartecontemporanea.com
www.yvonneartecontemporanea.com


Arte in fiera: Reggio Emilia e Padova

14 ottobre 2011


La galleria d’Arte Contemporanea Emmediarte presenta alcune opere recenti di Iler Melioli nell’ambito di Immagina Arte in Fiera 13^ mostra mercato di Arte Moderna e Contemporanea di Reggio Emilia (dal 21 al 24 ottobre 2011) e nell’ambito di Arte Padova 22^ mostra mercato d’Arte Moderna e Contemporanea (dall’11 al 14 novembre 2011).

Per informazioni
www.immaginafiera.it
www.artepadova.org