Hanno scritto dell’artista

D. Auregli, R. Barilli, G. Berti, R. Caldura, C. Cerritelli, E. Crispolti, R. Daolio, V. Dehò, G. Di Genova, E. Di Mauro, E. Fezzi, A. Gianolio, F. Gualdoni, L. Meneghelli, M. Miretti, M. Mussini, S. Parmiggiani, C. Pirovano, F. Poli, S. Sarduy, M. Sciaccaluga. C. Serri.


Il linguaggio dell’opera

Il suo linguaggio attinge risorse dal calcolo numerico, dal mondo delle scienze fisiche e matematiche, evidenziando le correlazioni possibili tra sistemi concettuali e fenomeni naturali. Le sue opere, composte da meccanismi sobri, essenziali, danno origine a forme lucide e pulite, ma allo stesso tempo contaminate dal vitalismo di matrice organica, vegetale, per cui i monoliti metallici si aprono in ramificazioni ed arborescenze che sembrano fondere la geometria euclidea con la matematica dei frattali.
(R. Barilli)